Onorevoli Colleghi! - La legge 7 marzo 1986, n. 65, e successive modificazioni, che disciplina i servizi di polizia municipale, non ha purtroppo risolto alcuni importanti nodi circa l'ordinamento delle polizie locali. Nel tempo alcuni problemi si sono acuiti, facendo sorgere, tra l'altro, l'esigenza di limitare lo strapotere che gli amministratori comunali, specie nei comuni minori, esercitano nei confronti del Corpo di polizia municipale. Le modifiche che oggi vengono presentate si propongono di dare una nuova disciplina unitaria a tutti i Corpi di polizia municipale del territorio italiano, prevedendo, ad esempio, l'obbligatorietà della costituzione in tutti i comuni dei servizi di polizia municipale (articolo 1). È inoltre necessario fare chiarezza circa il ruolo e le funzioni degli agenti di polizia municipale, che devono essere riconosciuti quali agenti di pubblica sicurezza, senza limiti temporali, né territoriali, con relativa indennità e armamento (articolo 3).
      Si è poi voluta sancire l'autonomia professionale e gestionale del comandante del Corpo di polizia municipale nel perseguire gli adempimenti di legge e gli obiettivi istituzionali fissati dal sindaco. È stato, dunque, ampliato il concetto di autonomia e di responsabilità dirigenziale del comandante del Corpo. Infine, si chiede l'istituzione di un'area di contrattazione nazionale per il «comparto di polizia locale» (articolo 9) e il riconoscimento, a parità con le altre Forze di polizia dello Stato, delle indennità relative alla tutela della salute, all'invalidità e alle norme pensionistiche.

 

Pag. 2